Gay & Bisex
ANTONIO: L'EREDITA' 3°
di maturoamodena
25.03.2021 |
964 |
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"Solo su una cosa Antonio non cedette: lui si sarebbe lavato tutti i giorni da solo e come al solito ed, inoltre, la doccia l’avrebbe fatta soltanto con la..."
Fu un periodo bellissimo. Ma se il corpo resisteva ignaro del tempo che passava, la testa di Antonio cominciava a perdere dei colpi. Lasciava il gas acceso, non ricordava gli impegni, aveva qualche difficoltà nel linguaggio, problemi spazio-temporali, difficoltà nella lettura. Il medico diagnosticò un inizio di demenza senile. Feci correre Enrico ed assieme decidemmo di trovare qualcuno che potesse stare con lui. Non era semplice perché Antonio era un soggetto singolare con un carattere molto determinato tant’è che le prime due badanti scapparono dopo appena qualche giorno di lavoro. Ci diedero il contatto di un uomo che aveva parecchia esperienza. Avevamo qualche perplessità sul come un uomo potesse svolgere delle mansioni generalmente appannaggio delle donne, ma Constantin si rivelò subito perfetto. Non lo contraddiceva, ma alla fine riusciva a fargli fare quello che doveva. Era anche bravo nel sistemare la casa ed imparò presto a cucinare i suoi piatti preferiti. A me ed Enrico non sembrava vero, i problemi sembravano risolti. Constantin era di nazionalità rumena, ma da tanti anni in Italia dove aveva svolto diversi lavori, dalla fabbrica, alla ristorazione e al giardinaggio. Era un uomo silenzioso con gli occhi furbi ed un corpo asciutto e scattante anche se smilzo e questo lo faceva sembrare più giovane dei suoi 52 anni. Quando passavo mi raccontava in segreto l‘andamento della giornata e il comportamento di Antonio che ormai si fidava di lui e da cui accettava ogni prescrizione. Solo su una cosa Antonio non cedette: lui si sarebbe lavato tutti i giorni da solo e come al solito ed, inoltre, la doccia l’avrebbe fatta soltanto con la mia vigilanza. Enrico si sentiva in difficoltà per il carico di questa mia mansione e non finiva mai di ringraziarmi per tutto quello che facevo per suo padre. Dopo la doccia Antonio prendeva la pillolina, lo sistemavamo a letto e si addormentava profondamente.
E così con queste nuove abitudini la vita scorreva. Quando andavo per la doccia Constantin mi faceva trovare tutto pronto, dall’accappatoio alla biancheria pulita, in realtà io non è che facessi nulla, solo controllare che Antonio non combinasse disastri perché visto che era perfettamente autonomo e capace. Mentre l’acqua scorreva su quel corpo ancora ben conservato parlavamo del passato che era la cosa che meglio ricordava. Quando eravamo da soli era frequente che mi dicesse “E’ stato bello scopare ieri eh? Ti ho fatto godere di culo no?” oppure “Dobbiamo farlo più spesso sulla sedia” o anche “Hai un culo magnifico fatto apposta per il mio cazzo” dimenticando che era da tempo che non facevamo più l’amore. Una volta mi ricordai di aver lasciato il telefono all’ingresso ed uscii di corsa dal bagno per prenderlo. Mi scontrai quasi con Constantin che era fuori dalla porta in fessura. “Che fai qui?” gli chiesi “Niente volevo sapere se era tutto a posto” ma non potei fare a meno di notare che aveva la patta aperta ed era imbarazzato. Aveva sentito quello che diceva Antonio? Era la prima volta che spiava? Da quel giorno feci più attenzione ai suoi comportamenti. Si toccava spesso il pacco mentre parlavamo e più di una volta fece riferimento al bel legame presente tra me e il suo datore di lavoro. Quando lo salutavo era solito dirmi “Sempre a sua disposizione per qualsiasi cosa” e quella che mi sembrava una frase di cortesia cominciò a suonarmi in modo diverso. Capitò che una volta durante una di queste docce il diffusore gli partì di mano e mi bagnai tutto. Messo a letto Antonio come di prassi ero completamente zuppo. Constantin mi disse "Si tolga i vestiti bagnati, lasci che l'aiuti ad asciugarsi" Non ne avevo veramente bisogno essendo casa mia appena ad un paio di metri, ma quell'uomo cominciò a sbottonarmi la camicia e a strofinarmi i capelli con una salvietta. Pensai di metterlo alla prova e mi spogliai tenendo solo gli slip. "Ha un bel corpo...me lo dice sempre Antonio" "Ah sì e poi che le dice ancora? "Eh tante cose, Antonio parla sempre di lei" "Beh mi vuole bene" "Molto bene, dice che lei gli ha regalato i momenti migliori" Sbaglio o le sue mani con la salvietta indugiano un po' troppo su di me "Se vero quello che dice piacerebbe anche a me avere un amico come lei" si tocca mentre mi parla. Non ci sono equivoci. Ci sta provando senza essere troppo esplicito. L'asciugamano ora è sull'inguine. "Forse è meglio che tolga gli slip, cosa dice Constantin?" "Faccio io signore" Mi abbassa le mutande e mi asciuga l'uccello che sotto quel trattamento comincia a crescere. Fa scorrere il telo sulle palle, asciuga il perineo sollecitandomi la prostata, il taglio delle natiche. Quando lo vede duro s'inginocchia e me lo prende in bocca tutto in colpo solo. La sua bocca è famelica, lo ingoia fino in fondo avido come mai mi è capitato, mi stuzzica i capezzoli, mi strizza le natiche. Talvolta si dedica alle palle succhiandole e riempendosene la bocca. Lo vedo armeggiare con i vestiti, si spoglia completamente mi guarda negli occhi dal basso mentre si masturba adagio. Voglio vedere il su corpo nudo e lo faccio mettere in piedi. E' magro, ma ha pettorali e addominali definiti, una leggera peluria intorno ai capezzoli turgidi. L'uccello non è grosso ma molto lungo ed è circonciso. Lo tocco, glielo afferro, lo sego. Ho voglia di assaggiarlo e mi piego per imboccarlo. Approfitta della posizione per toccarmi il culo "Di questo mi parla sempre Antonio" dice mentre me strizza. "Te lo do volentieri se tu mi darai il tuo" "Sempre a sua disposizione signore" dice sorridendo. Mi gira e comincia a leccarmi il buco, lo forza con la lingua, ci sputa dentro, con le dita distende le grinze dell'ano, ci sputa ancora dentro mi dice "Pronto?" faccio di sì con la testa ed allora sento il calore della sua punta appoggiarsi, lo aiuto rilassandomi, entra la cappella, faccio respiri profondi, lo tira fuori e rientra subito. Stavolta va giù liscio. Penso di averlo già tutto dentro, ma spinge ancora, è davvero lungo anche se non grosso come quello di Antonio, ed arriva dove lui mai era arrivato. Sono contro la parete ed è adesso che comincia a sbattermi. Mi tiene una mano sul fianco ed una sulla spalla e mi scopa con furia dicendo più o meno "Frumoso cur...frumoso cur...bellissimo culo...bellissimo culo" A volte mi schiaffeggia una chiappa e si sporge per baciarmi la bocca e sputarmici dentro, mi infila le dita in bocca, obbligandomi a succhiarle. E' la scopata più violenta che ho mai avuto. Ringhia quasi mentre i colpi che mi da' sono sempre più forti e più profondi. Mi afferro l'uccello in mano e me lo meno. Non resisto più, sborro gemendo. Ricevo tre colpi secchi e profondi e mi sento inondare il retto. Restiamo avvinghiati a riprendere fiato scambiandoci baci bagnati. Poi la voce di Antonio "Tutto bene Constantin?" "Sì, signore tutto bene" "Allora che ne pensi, avevo ragione?" " Sì signore, il miglior culo mai provato" "E tu che dici? E' stato bravo Constantin?" "Non quanto te Antonio, ma se l'è cavata" risposi ridendo.
Avevo il presentimento che la famiglia si sarebbe allargata.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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